La mitologia delle piante
Permeato sin dalla sua progettazione da un criterio di armonia fra elementi naturali ed artificiali, il Bosco Isabella rappresenta un perfetto connubio fra Natura e uomo. Proprio della componente verde del bosco e del legame tra mitologia e botanica abbiamo parlato con Raffaele Giannetti, appassionato studioso dell'argomento.
Percorrendo i sentieri del Bosco Isabella e ritrovandosi immersi nella verdeggiante natura che lo contraddistingue appare subito lampante come Odoardo Luchini, entusiasta studioso di botanica e appassionato di simbologia esoterica, decise di conferire al sito gran parte della sua magia proprio mediante il sapiente utilizzo dell'elemento verde.
Il fascino del bosco, infatti, non risiede tanto nella presenza al suo interno di piante rare o esotiche quanto nell'oculata progettazione dello stesso in riferimento all'impiego della componente botanica. Proprio per meglio saggiare l'importanza di quest'ultima e dei rimandi culturali che la stessa implica, noi del Gruppo 9 abbiamo deciso di intervistare il Sig. Raffaele Giannetti, il quale, con la disponibilità che ha contraddistinto tutti i nostri compagni di viaggio, ha accettato di mettere al servizio di questo progetto di valorizzazione del territorio la sua vasta conoscenza nel campo della mitologia delle piante.
Quello della mitologia delle piante è un argomento molto
dibattuto negli studi di antichistica, ciò in virtù dello stretto legame che intercorreva fra uomo e natura nel mondo antico. L'interesse per questo argomento appare poggiarsi su quello che il fondamentale connubio fra cultura e botanica del quale noi stessi portiamo dal punto di vista linguistico, ancora oggi, i segni; basti pensare ad espressioni quali "anni verdi", “nel fiore dell’età” eccetera, sino ad arrivare all'onomastica.
Per gli antichi, sottolinea Raffaele Giannetti, gli uomini e le piante sono esattamente la stessa cosa
anzi, le piante sono da considerarsi "uomini a testa in giù e viceversa o viceversa. Alla luce di questa disamina storica, il professore mette in guardia dall'interpretare il concetto di metamorfosi quali fantasie estreme di un poeta bensì esse rappresentano il riassunto di una cultura.
Dilemma della simbologia delle piante che egli stesso afferma essere un "problema irrisolvibile". Citando al riguardo un'opera di Mirella Levi D'Ancona nella quale questa offriva un'analisi delle varie piante rinvenibili all'interno di opere pittoriche del '500, Giannetti sottolinea come andando a ritroso nella storia risulti difficile rinvenire una concordanza di opinioni sull'argomento. L'esempio che Giannetti adduce in merito alla suddetta questione è quello dell'altea, pianta appartenente alla famiglia delle Malvaceae e associata, nella simbologia cristiana, alla Madonna, la quale, tuttavia, nella mitologia antica e in particolare nel libro ottavo delle Metamorfosi di Ovidio è rappresentata da una donna che si macchia di infanticidio. La conclusione alla quale giunge lo studioso è che entrambe queste accezioni siano collegabili alla sfera della maternità, sottolineando contemporaneamente due fatti: se da un lato è sì rinvenibile una comune radice simbologica, dall'altro quello dello studio dei legami tra cultura e botanica è un campo che vive di continue e numerose sfaccettature, tra loro diverse ma non per questo necessariamente in contrasto.
Molti sono stati i punti di interesse emersi nel corsa della lunga e stimolante conversazione avuta con il professor Giannetti. Tra questi vi è sicuramente l'intrigante analogia che questi ha posto dinanzi ai nostri occhi fra la conformazione del Bosco Isabella e la descrizione che di un bosco che Ovidio fa all'inizio del libro decimo della sua opera massima.
"Il codice botanico, depurato da tutte le sue incrostazioni storiche, è un codice sociale"
Il passaggio che forse però ci ha più incuriositi è quello del quale si è discusso in seguito ad una domanda circa la relazione fra la simbologia massonica del bosco e la disposizione delle piante al suo interno.
Facendo riferimento all'antica concezione secondo la quale l'intera Natura vivesse di un insieme di rapporti di attrazione e repulsione, il Sig. Giannetti ci propone l'avvincente immagine di un bosco diretta rappresentazione di una società, della quale ogni pianta è membro. é proprio questa suggestiva immagine a darci l'idea del Bosco Isabella quale luogo tutt'ora, ad anni dalla sua creazione, ancora vivo e chissà che non sia stata proprio questa l'idea di Odoardo.
Un bosco, un giardino, una società, quella delle piante, ancora viva.
- Gruppo 9
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