Alla scoperta di Radicofani con Fausto Cecconi

Una vera e propria magnifica terra, un borgo immerso fra paesaggi mozzafiato e pregno di una storia ricca e affascinante. Abbiamo provato a ricostruirla attraverso le parole di Fausto Cecconi, una delle più importanti memorie storiche del luogo.

Quello di Radicofani è un piccolo comune di 1070 abitanti immerso nella fantastica Val d'Orcia; un borgo di modeste dimensioni ma che allo stesso tempo si presenta come uno dei luoghi più interessanti e incantevoli del territorio, contraddistinto da una storia che, di suo, si presenta già indubbiamente leggendaria. Proprio per meglio assaporare le vicende e i fatti che hanno contraddistinto questo borgo ci siamo rivolti a Fausto Cecconi, il quale, con estrema gentilezza e disponibilità, ha offerto a noi  del gruppo 9 del corso di Comunicazione Digitale la sua sconfinata conoscenza del territorio.

Vera e propria autorità in campo culturale, Fausto Cecconi non ha bisogno di presentazioni all'interno della Val d'Orcia. Ex "impiegato fantozziano", stando alle sue parole, il Sig. Cecconi è stato nel 2009 assessore alla cultura francigena per diventare poi consigliere con delega alla cultura, carica che tutt'ora ricopre. Ruoli istituzionali che gli hanno permesso di mettere al servizio della comunità un'eccezionale passione per il territorio; passione che ha sviluppato, quasi involontariamente, per mezzo di due figure per lui molto importanti [il prozio Mario Rappoli e il parroco Don Marcello Magrini N.d.R], le quali hanno firmato alcune piccole pubblicazioni sulla storia di Radicofani.

Pubblicazioni sul comune francigeno che tuttavia, stando a quanto afferma lo stesso Cecconi, rappresentano ancora oggi solo la punta di un iceberg la cui sommità non rispecchia appieno la ricchezza storica del paese.

"Quello che ho trovato su Radicofani e molte delle cose che vi dirò non sono pubblicate e ciò è un peccato."

Anche per questo motivo il ruolo di personalità come la Sua appaiono cruciali tanto per il nostro lavoro di ricerca quanto per la necessaria conservazione della memoria del luogo.

Al riguardo, e con visibile orgoglio, ci ricorda di come circa tre anni fa, insieme ad altri studiosi, venne resa possibile la pubblicazione dello statuto comunale del 1255, pietra miliare della storia di Radicofani in quanto uno degli statuti più antichi della Toscana e grazie al quale si può intendere come già all'epoca anche un piccolo borgo poteva avere un'organizzazione, se vogliamo, particolarmente complessa.


La piramide triangolare del Bosco Isabella


Discorrendo di Radicofani e della sua storia appare inevitabile che l'attenzione dei più curiosi si focalizzi anche sulla forte impronta sacrale e misterica che ne contraddistingue i luoghi e le vedute. In riferimento all'aura esoterica che questo insieme di sobborghi medievali sprigiona in ogni suo aspetto, l'incontro con il Sig. Cecconi è stata un'ottima occasione per carpire numerose informazioni sulla Famiglia Luchini, la quale, nella figura di Odoardo, a partire dalla fine del 1800 diede il via ai lavori di costruzione dell'affascinante Bosco Isabella; un vero e proprio agglomerato di simbologie massoniche ed esoteriche, delle quali egli era un vero appassionato.

All'interno di questo giardino romantico è infatti possibile rinvenire molteplici elementi architettonici di natura fortemente occulta. Si va dalla giara interrata che rappresenta il catino delle abluzioni, ai due massi posti alla fine del piazzale che oggi è la parte centrale del giardino e che appaiono come un chiaro riferimento alle colonne Jakin e Boaz situate nel leggendario tempio di Re Salomone, sino a quella che è forse l'attrazione più fotografata del posto, ossia la grande piramide triangolare che, immersa fra la flora, si erge nel mezzo del bosco. A questi elementi si aggiunge anche un terrazzo utilizzato per assistere ai riti massonici, tutt'oggi in uso da parte del Grande Oriente d'Italia [loggia massonica italiana N.d.R] la quale ogni anno ne richiede la disponibilità al comune di Radicofani per la messa in atto delle proprie cerimonie.

Altrettanto interessanti sono state le parole del consigliere Cecconi in merito alla figura di Matilde Luchini, figlia di Odoardo Luchini e di Isabella Andreucci [moglie di Odoardo, alla quale è intitolato l'omonimo bosco N.d.R] e donna vulcanica e sui generis, la quale fu anche un'eccellente pittrice della scuola dei macchiaioli e allieva di Filadelfo Simi. Purtroppo poche sono al giorno d'oggi le sue opere che è possibile visionare. 

Donna forte, indipendente e colta che nella seconda metà della sua vita decise di fare del palazzo di famiglia una pensione d'élite che, tra gli altri, ospitò personalità del calibro di Giorgio de Chirico, Mino Maccari, Ardengo Soffici, Ottone Rosai e il ministro della cultura olandese dell'epoca Gherto Snyder; a dimostrazione di una vita all'interno del bosco mai spenta. E chissà che non sia ancora così.

Una conversazione davvero avvincente ed affascinante quella che abbiamo avuto la possibilità di avere col Signor Fausto Cecconi, tanto per la mole di informazioni che ci è stata possibile raccogliere, quanto per la coinvolgente passione con la quale ci ha permesso di immergerci nella storia di questa magnifica terra.

"Radicofani se non si vede, non si capisce"

Una terra sempre pronta a stupire e che per essere assaporata a pieno necessita di essere vissuta. Con la speranza di poter tornare presto a viaggiare e di far tappa a Radicofani, ringraziamo Fausto Cecconi per avercene offerto un assaggio.



- Gruppo 9

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